Vini Bianchi dal Piemonte...
Az. Agr. Vigneto Colombaio
Il vigneto “Colombaio” occupa uno sperone collinare che si protende in dolce declivio verso il lago di Candia, ad un’altitudine di 260 metri slm. Il terreno è di natura morenica, sassoso, ricco di sabbie e limi. Il vitigno coltivato è l’erbaluce nel tradizionale allevamento a “pergola canavesana” anticamente denominata “alteno”. Gia nel XIV secolo il “colombaio”, il cui nome ricorda l’antica stazione di colombi viaggiatori, era dei conti Valperga di Candia dai quali discende l’attuale proprietario Massimo Luigi Pachiè di Candia e Castiglione. L’utilizzazione delle uve del vitigno “erebaluce” per la produzione del vino bianco, secco e tranquillo, si è diffusa solo alla fine degli anni ’50. Fino ad allora, queste uve, capaci di conservarsi per molto tempo, erano consumate come uve da tavola fino alla primavera successiva quando le rimanenti venivano diraspate a mano e poi torchiate per ottenere il mosto del famoso “passito”, ….ma sempre dopo San Giuseppe!
Erbaluce di Caluso 2004 - 12,5% vol. 8.00€
Erbaluce di Caluso 2001 - 12,5% vol. 13.00€
Erbaluce di Caluso 1990 - 12% vol. 28.50€
Bianco, secco, tranquillo, non aromatico, da uve di erbaluce. Il Colombaio di Candia nasce nel 1982 con una vinificazione di valutazione del potenziale qualitativo delle uve fatta nella nostra cantina di vinificazione naturale a Cormons. Con una acidità totale quasi sempre di poco superiore al 5%° e con la morbidezza conseguenti alla fermentazione malolattica, ancora oggi non da tutti perseguita, questo vino è stato fuorilegge per anni, accusato da molti “esperti” di poca tipicità. Il disciplinare di produzione prevedeva infatti una acidità totale minima del 7%° poi ridotta, dagli stessi “esperti”, a 6 e finalmente, ma non da molti anni, a 5, e certamente sulla scia del “Colombaio”. Nonostante l’allevamento a pergola, la resa di produzione del vigneto raramente arriva al 50% di quanto consente il disciplinare di produzione e questo, unitamente ad una lavorazione di cantina strettamente artigianale e naturale che utilizza le nostre attrezzature già con la lavorazione delle uve, è il primo segreto di una qualità unica, la cui personalità è sempre riconoscibile e capace di evolvere positivamente, in bottiglia, per anni.
Cooperativa Vallenostra
Nata alla fine degli anni ’90 per riprendere la produzione del Montebore, un antico, particolare e raro formaggio non più prodotto dal dopoguerra, ma oggi presidio Sloow-food, questa piccola cooperativa, composta da soli tre soci, ha anche gran parte del merito del recupero e del rilancio del timorasso, un antico vitigno che in Val Borbera, dove l’appennino alessandrino confina con la Liguria, ha certamente uno dei territori di maggiore elezione. Nonostante questo, proprio in Val Borbera, per le ragioni di parte che purtroppo spesso caratterizzano e rendono contorta la nostra politica , le uve di timorasso possono dare solo un vino da tavola senza indicazione di vitigno: pur essendo “Piemonte”, alla Val Borbera non è riconosciuto il diritto alla DOC Piemonte che avrebbe consentito l’indicazione del vitigno. Le vigne di Vallenostra, coltivate con indirizzo biologico da Fabio Cogo, uno dei tre soci, sono collocate in località BRAGLIA ad una altezza di oltre 450 metri slm, fino a 750, condizione che, visti i mutamenti climatici, si dimostra sempre più importante per la produzione di uve di alta qualità.
Sassobraglia Vino da tavola da uve Timorasso 2006 - 13% vol. 9.00€
Prodotto secondo le regole del “vino d’artigianato” e senza alcun uso di legno, il SASSOBRAGLIA, così chiamato per la particolare sassosità del terreno in cui sono le vigne, è il vino ottenuto da queste uve. Fresco e fruttato ma morbido anche da giovane, ha grande longevità e una spiccata personalità anche nelle annate in cui l’alcoolicità risulta più contenuta.
Az. Agr. Marenco Superiore
La collina di Piona, 330 m slm, è la zona originaria del Gavi. E’ un ambiente difficile; difficile da lavorare ancor più perché siccitoso essendo costituito da roccia ricoperta da uno strato molto sottile di terra bianca, di tufo. Da qui, proprio per queste difficoltà, i vigneti del Gavi si sono spostati su colline più facili, ma proprio qui, sulla collina di Piona, Alessandra e Stefano, lasciata Milano, hanno realizzato, iniziando solo nel 1999, la loro viticoltura, e con questa, la cantina ed un agriturismo tradizionalmente rustico ed accogliente: il loro sogno. Alessandra Poggio ha ereditato la passione per la vigna e il vino dalla mamma che, a Gavi, ha ridato vita alla piccola azienda di famiglia; Stefano Mundula, ex imprenditore a Milano in un settore di costruzioni meccaniche vicine al vino, ha sempre avuto la passione per l’enologia e la campagna …….e il sogno è diventato progetto, e poi realtà. Di una superficie aziendale di 12 ettari, la viticoltura ne copre oggi 4, dei quali 3 a Cortese del Gavi e 1 a Nibio, vecchia varietà locale di dolcetto del quale hanno trovato, abbandonata in azienda, una vigna piantata probabilmente già tra le due grandi guerre: il recupero di questa vigna è stato il loro primo impegno
Gavi del comune di Gavi 2006 - 12,5% 9.50€
Bianco, secco, tranquillo, non aromatico,da uve di Cortese,è il vino classico della zona che qui, proprio per le difficoltà ambientali che impongono una viticoltura produttivamente molto contenuta, oltre che per l’artigianalità e la naturalità che guidano la trasformazione delle uve e tutte le operazioni di cantina, risulta di particolare complessità e struttura