La Biancara, Vini Naturali...
L’azienda agricola Biancara di Angiolino Maule si trova tra la provincia di Vicenza e la provincia di Verona, sui Monti Lessini nel territorio di Gambellara tra colline di origine vulcanica, tra i 150 e 250 mt. s.l.m.
La totale estensione dei vigneti è di 9 ettari.
Il vino è il frutto della terra trasformato dalla cultura dell'uomo; è la bevanda naturale più antica che possiede. Il vino di qualità, "naturale" si programma a partire dal vigneto; è indispensabile tornare ad una cultura viticola ed enologica senza chimica per fare vini più tipici, unici ed inimitabili, in netto dissenso con la standardizzazione e omologazione della maggior parte dei vini in commercio.
La coltivazione deve essere rispettosa del "Terroir" (territorio) e del vitigno, evitando forzature come irrigazioni, concimazioni e trattamenti con antiparassitari, sistemici e diserbanti.
Queste forzature tendono a stimolare produzioni quantitative a scapito di quelle qualitative e a modificare quel rapporto "terreno-pianta-clima" che è la condizione indispensabile per lo sviluppo di una pianta forte che produce uve sane, equilibrate, ricche e soprattutto uniche ed identificabili (annata).
Per questo lavoriamo il nostro terreno vulcanico per ossigenarlo e favorire lo sviluppo radicale in profondità ottenendo vini più minerali. In vinificazione non usiamo solforosa, lieviti selezionati, enzimi o altre diavolerie che offre l'industria chimica enologica.
La fermentazione si svolge spontaneamente senza controlli di temperatura. Prima dell'imbottigliamento il vino non subisce nessun tipo di trattamento deproteneizzante o filtrazione. Un vino così ottenuto acquista valevoli proprietà di integratore alimentare, ricco nei suoi componenti antiossidanti ed esente da contaminazioni chimiche che gravano nella salute del consumatore.
La grande differenza che c’è tra la maggioranza di viticoltori e la mia viticoltura è il massimo rispetto per la Natura e questo vuol dire nessun compromesso. Accetto e difendo quello che la terra mi dà senza correggere, aggiungere o sottrarre per avere di più. In cantina credo che la differenza sia ancora più grande, qualche produttore con la scusa di proteggere o migliorare è arrivato ad usare dai sei ai otto prodotti chimici aggiunti al mosto o al vino, non sono d’accordo.
La coltivazione così detta tradizionale cioè di questi giorni è una catastrofe , ogni anno escono nel mercato concimi ed integratori nuovi che fanno morire il terreno così cambiano anche la forma, il gusto e la sostanza dei frutti.
La coltivazione Biodinamica non permette tutto questo. Invece, con i suoi preparati e le tecniche di gestione del suolo, fa esaltare sempre di più le caratteristiche del terreno, lo ravviva. Le piante crescono più forti, si difendono meglio dagli attacchi parassitari e daranno frutti sicuramente più consistenti, gustosi e saporiti.
Io sono sempre stato convinto che la mia terra e il mio vitigno sono tra i più importanti che ci sono. Allora perché concimare la terra, enzimare le uve, aggiungere solforosa, lieviti e altre cose che mi fornisce la chimica enologica? Una grande terra e un grande vitigno non hanno bisogno di tutto questo.
La soddisfazione di produrre vini naturali e nello stesso tempo buoni ti fa stare bene e ti fa guardare in faccia il consumatore con serenità. Ho faticato molti anni per trovare chi potesse capire che cosa vuol dire un vino naturale. A mia fortuna gli scandali di “mucca pazza” e altro mi hanno dato un grande aiuto per far riflettere le persone e renderle più sensibili e attente a quello che mangiano e soprattutto bevono.
Annata 2007 14.5%vol. - 16.00€
Pico
Il Pico è prodotto da uve di Garganega. Il terreno di origine vulcanica ricco di sali minerali e microelementi , non viene concimato da più di 15 anni per costringere le radici di affondare più in profondità ed avere nel vino più espressione del terreno . Per i trattamenti anticrittogamici usiamo solo prodotti di copertura naturali (rame e zolfo) .
La fermentazione inizia per 2-4 giorni in tino aperto con le bucce, senza nessun controllo ed aggiunte .
Finisce la fermentazione e fa l’affinamento in botte grande da 1500 litri per dodici mesi e va in bottiglia senza trattamenti deproteneizzanti ne filtrazioni .
E’ un vino di buona struttura che può fare un lungo affinamento in bottiglia e dà il massimo di sé dopo cinque, sei anni dalla vendemmia.
Colore giallo oro con riflessi ramati. E’ una versione di garganega sanguigna, senza troppe mediazioni e assolutamente originale. Al naso dominatano gli aspetti macerati dell’uva. Ne risultano aromi speziati che accompagnano le caratteriali note di mineralità di quest’uva. La bocca riprende il minerale, si sente quasi il ferro. E’ un vino vivo, dall’anima rocciosa, che evoca le colline vulcaniche da cui proviene.
Annata 2008 12%vol. - 7.00€
Masieri
Il Masieri è prodotto da uva garganega di seconda maturazione ossia da uve meno selezionate, da terreni meno vocati.
Fa la fermentazione in acciaio senza le bucce con controllo della temperatura.
Viene imbottigliato in Marzo/Aprile con leggera filtrazione e con una piccola aggiunta di solfiti.
Colore giallo paglierino con riflessi verdolini. Naso pungente, rigoroso e diretto. Sentori dominanti di mela verde e fieno, uva matura e clorofilla. La bocca punta tutto sulla sua acidità che sorregge il frutto ed una leggera freschezza. Un piccolo vino a tratti crudo, nordico, ma vivo e minerale, senza fronzoli.
Annata 2004 - 16.5%vol. - 30.00€
Recioto di Gambellara Garganega appassita su reti verticali per cinque, sei mesi circa ; l’uva viene vinificata con una concentrazione di zuccheri da 33% a 37% circa. Inizia la fermentazione con le bucce in tino aperto per 20 giorni circa, in modo da rafforzare la presenza della flora microbica naturalmente. I lieviti presenti nella buccia dell’uva in questo periodo dell’anno sono meno numerosi e più deboli a causa del freddo invernale; per questo si porta una piccola parte dell’uva diraspata in un luogo più caldo. In tal modo questa inizierà la fermentazione prima e con più vigore e servirà da “input” per la massa. Dopo la pressatura va in botti di rovere da 1500 litri dove fermenta ancora 8-9 mesi fino a quando l’alcol arresta la fermentazione, normalmente intorno ai 14-16 gradi. La messa in bottiglia avviene dopo tre anni dalla vendemmia . Colore oro antico con sfumature ambrate. Il naso svela sentori di scorze di agrumi, uva passa e zenzero. Coi minuti emergono i datteri e la confettura di pesche mature. Il palato sorprende per l’equilibrio e per la struttura sorretta da una decisa tannicità. Nel finale, ricordi di prugna e nocciola. La dolcezza non insiste troppo sul palato e questo provoca un piacere quasi intellettuale, non si affida a facili toni caramellosi per sostenere la persistenza. La ruvidezza della garganega è nitidamente rispettata senza alcuna forzatura, così come il suolo vulcanico di Gambellara si esprime grazie all’assenza di trucchi e manipolazioni in cantina. Da accompagnare con formaggi piccanti , dolci secchi o da solo.