Nuovo arrivo dalla puglia...

Secondo la leggenda, Diomede, mitologico eroe greco della guerra di Troia, figlio di Tideo, re di Argo navigò, per il mare Adriatico fino a risalire il fiume Ofanto dove, trovato il giusto approdo, ancorò la sua nave con delle pietre delle mura della città di Troia che aveva portato con sé come zavorra.
Le utilizzò anche come pietre di confine per delimitare il territorio dei Campi Diomedei. Probabilmente Diomede aveva portato con sé come ricordo della sua terra, anche alcuni tralci di vite che, coltivati sulle rive dell’Ofanto, hanno poi dato origine all’Uva di Troia.
Qui finisce la leggenda e incomincia la storia: il suo nome, sicuramente, deriva dalla città di Troia dalla quale fu importata, ad opera dei greci che sbarcarono in Puglia ai tempi della Magna Grecia.
Conosciuta anche come Nero di Troia, Uva di Barletta e Uva di Canosa ha come caratteristica la tipica foglia pentagonale, pentalobata verde striata da nervature più chiare, gli acini sono sferici con buccia pruinosa, spessa, molto consistente e di colore violetto e compongono un grappolo grande, piramidale, semi-compatto, a volte alato.
Il vitigno, che matura all'inizio di ottobre, ha una buona vigoria.


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