Dal #Roero ritornano i vini di #Malvirà con alcune annate storiche...

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Dal Roero la nostra storia è la nostra filosofia

La nostra cantina inizia la sua produzione negli anni '50 sotto la guida di Giuseppe Damonte. Guseppe era un sognatore, amava la sua terra, e capì che il Roero aveva un grande potenziale. Oggi sono alla guida di Malvirà i figli di Giuseppe: Massimo e Roberto, che dal loro padre hanno ereditato lo stesso sogno e la stessa passione.

Nel tempo l'azienda è cresciuta e ha conquistato nuovi mercati, ma la sua conduzione rimane famigliare; Massimo si occupa dei vigneti e Roberto della cantina.
Giacomo, figlio di Roberto e Patrizia, ha terminato la Scuola Enologica di Alba e muove i primi passi nell’azienda di famiglia; mentre i figli di Massimo e Federica: Lucia, Francesco e Pietro, frequentano ancora la scuola dell’obbligo.

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Dal Trentino, #Pisoni con alcune Novità...

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I Pisoni da tempo immemorabile si dedicano alla cura delle loro vigne e terre. Giunti in Trentino in epoca romana, ai tempi di Augusto, la loro presenza è documentata nel tardo Medioevo. Un cronista del tempo riferisce di Carlo Antonio Pisoni quale fornitore ufficiale del Principe Vescovo di Trento, Carlo Emanuele Madruzzo. Nel 1852 la prima documentazione storica delle attività di vinificazione.

I Pisoni, per generazioni allievi dell’Istituto Agrario di San Michele all’Adige, si tramandano di padre in figlio l’impegno ad una qualità incontaminata, unita alle innovazioni tecniche più avanzate ed efficienti. La distilleria è tra le più antiche del Trentino. Dalle tenute di San Siro, Cesura, Mas del Gobo e Le Part provengono le uve per la produzione di vini e spumanti, curati e conservati nelle vecchie e nuove cantine. Ogni componente dell’Azienda Agricola Fratelli Pisoni ha precise responsabilità, determinate dalle esperienze acquisite, per farla progredire nel tempo fedele alla tradizione familiare.


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#iClivi vini fini da vecchie vigne in Friuli. Le nuove Annate...

i Clivi



La Storia
L’acquisto nel 1994 di una casa in collina con annessa vecchia vigna e sovrastante bosco nel paese natale della moglie a Brazzano di Cormons nel cuore del Collio ha mutato la lunga fedeltà al vino di un bevitore dilettante in impegno di produttore a tempo pieno. Poiché, suo malgrado, la vigna ha preso il sopravvento sulle speranze di quieto vivere, facendo irresistibilmente valere le sue esigenze.
Così, a quei primi due ettari di vigna se ne sono poi aggiunti altrettanti, anche questi in area doc Collio a Brazzano e con le stesse caratteristiche, ossia posizione in costa, esposizione privilegiata e viti molto vecchie. Poi, nel 1997, un’altra vecchia vigna, a poca distanza ma al di là dello Judrio in territorio Colli Orientali del Friuli, otto ettari sulla collina di Gramogliano in comune di Corno di Rosazzo. Anche qui con annesso bosco e casa colonica che, restaurata e completata di cantina interrata, è divenuta la sede dell’azienda. La prima annata messa in bottiglia è il 1996.
Il titolare e il figlio Mario si occupano personalmente della cura dei vigneti e del lavoro di cantina, in modo da garantire assoluta unità di indirizzo e rigoroso controllo qualitativo in ogni singola fase del ciclo produttivo del vino.



I Vigneti
I vigneti dei Clivi Sono composti da viti molto vecchie - la quasi totalità di età compresa tra i 40 e i 60 anni, ma in alcuni appezzamenti non lontane dal secolo di vita - di varietà in grande prevalenza autoctone, allevate secondo la tradizionale configurazione a doppio capovolto.  
Malgrado le grandi difficoltà che pongono sotto l’aspetto sia operativo che economico per la necessità di eseguire la maggior parte dei lavori di campagna a mano, questi vigneti sono un lascito prezioso, non solo in considerazione dell’età delle piante, ma anche perché sono un reperto di antica sapienza, sia sotto il profilo della prevenzione dell’erosione dei pendii sia sotto quello della composizione varietale dei vigneti e, conseguentemente, del vino. Che in passato qui non era da monovitigno, ma solitamente ottenuto appunto mettendo insieme le partite di tutte le varietà coltivate. Una tradizione tuttora seguita ai  Clivi.
Le tecniche di conduzione adottate puntano al più alto livello qualitativo possibile nel contesto dell’annata. Quindi, per citarne alcune: potature corte, cimature limitate, trattamenti a base di rame e zolfo, esclusione di concimi e irrigazioni, vendemmia differenziata (per passaggi successivi), raccolta a mano in cassette per evitare ossidazioni da prematuro schiacciamento.




La Cantina
Interamente interrata, la cantina consta di due celle di vinificazione ed è attrezzata con vasi vinari della capacità totale di 500 hl, una sala di lavorazione, e un locale di maturazione, per un totale di 270 metri quadrati.
Il vino ha bisogno di tempo. Anche in cantina, così come in vigna, l’attività è governata dai ritmi lenti dei processi naturali e dai tempi lunghi del lavoro manuale. Le uve sono sottoposte a cernita prima della lavorazione, la pressatura delle uve bianche è fatta in mini-presse che impediscono lo sfregamento delle bucce, le fermentazioni sono condotte sui lieviti propri dell’uva a bassa temperatura e durano a lungo, i vini maturano sui propri fondi, sono evitate le filtrature, le chiarifiche avvengono per sedimentazione, le bottiglia sono riempite per gravità evitando l’uso di macchine riempitrici a pressione, anche la tappatura è fatta a mano. E’ evitata la  rapidità, propria delle macchine e della produzione industriale, che ha bisogno di grandi  quantità e di operazioni meccanicamente ripetitive.

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Dalla #Franciacorta, ritorna #Castelveder

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La cantina Castelveder, scavata nella bianca maiolica, è situata in quel pezzo di Lombardia romantica, fatta di collinette e piccole valli, dove la terra è bella e giocosa. Il visitatore può effettuare bellissime passeggiate su antichi sentieri che portano al santuario Madonna della Rosa (XIV secolo) in un incantevole percorso di querce, castagni, eriche e ginepri. Può sostare nelle "tese" e nei "roccoli" a respirare il silenzio e può cercare nelle pietre bianche dei capanni abbandonati memorie contadine di caccia e di mistero.
A metà della strada, dove la collina si fa più tonda, la "Castelveder" apre ai visitatori la sua cantina e offre vendita diretta e assaggi di vino buono per rallegrare il cuore. Sottoterra, nella grande sala degli archi importanti il "Franciacorta Castelveder" permane a lungo sui lieviti, al buio, alla temperatura costante di 12-14 gradi. Cataste e pupitres, allineate in ordine austero, conferiscono all'ambiente una sorprendente atmosfera che sembra emanare qualcosa di magico.

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Franciacorta Brut 13%vol. - 17€
Franciacorta Brut Magnum 1.5lt. 13%vol. - 44€

Fresco ed equilibrato, è ottenuto dalla fragranza e dalla delicatezza delle uve Chardonnay. Dal colore giallo paglierino lucido brillante. Perlage fine e persistente. Il profumo è intenso e caratteristico, ricorda la crosta del pane appena sfornato, fiori bianchi e vaniglia. Sapore ricco, morbido, persistente. Al gusto esprime al massimo la sua morbida, elegante finezza grazie a un buon finale fruttato. Abbinato a tutto pasto, va servito alla temperatura di 6-8 °.

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Franciacorta Extra Brut 13%vol. - 18€
Prodotto in quantità limitata. Nasce dalla accurata selezione di uve Chardonnay. Colore giallo paglierino lucido brillante. Perlage fine e persistente. Profumo intenso e fresco, offre un bouquet di eleganti sentori agrumati con la decisa presenza di lieviti e mandorle. Sapore decisamente ampio, secco e austero. Ottimo come aperitivo, si abbina molto bene a piatti a base di pesce crudo e crostacei. Va servito alla temperatura di 6-8 °.

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Franciacorta Brut Millesimato 2012 13%vol. - 26€
Il piccolo capolavoro dell'Azienda. Realizzato con uve Chardonnay accuratamente selezionate, dopo una permanenza sui lieviti di oltre 48 mesi, si presenta armonico, avvolgente, piacevolmente fresco. E' prodotto solo in annate vendemmiali di particolare pregio. Colore giallo paglierino con riflessi verdolini. Perlage fine, soffice e persistente. Profumo Tradizionale, classico, di rango, ricco e intenso con ampi sentori di lisato, lievito di pane e cialda al forno, frutta matura e vaniglia su un delicato sfondo minerale. Sapore ampio e vellutato, pieno e persistente, è dotato di gradevole acidità e allo stesso tempo di suadente eleganza. Si consiglia come aperitivo e a tutto pasto. Raffreddato in un secchiello con ghiaccio e acqua, servire a 8-10°.

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Franciacorta Brut Rosé 11.5%vol. - 20€
Esce dal coro il Franciacorta Brut Rosé Castelveder, selezione di uve 100% Pinot Nero, esprimendosi con diverse sfaccettature: dal tenue color salmone alla spuma ricca e continua, dal vigore dei profumi fruttati delle piccole bacche rosse (lampone, ribes, ciliegia), alla freschezza degli agrumi e delle piccole mele selvatiche Con la sua effervescenza esuberante risveglia i nostri sensi e stimola il gusto ad un abbinamento che spazia dagli antipasti (tartelettes salate, quiches, focaccine con verdure e piccole pizze ) agli sformati di verdura, ai funghi (fritti, trifolati, con salsa) a carni bianche delicate ma stuzzicanti.

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#Barbera & #Barolo le nuove annate di #Azelia

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Nel 1920 il Cavalier Lorenzo Scavino iniziò a
vinificare parte delle uve prodotte dai vigneti della famiglia, piccola realtà contadina nel cuore delle Langhe, a Castiglione Falletto.

Suo figlio Alfonso cominciò con entusiasmo ad imbottigliare il vino prodotto e grazie al padre di Luigi, Lorenzo, con perseveranza e volontà, i vini vennero per la prima volta esportati.

L’Azienda Agricola Azelia, nel centro della zona di produzione del Barolo, è oggi costituita da 16 ettari e produce in media 80.000 bottiglie all’anno. Luigi è affiancato dalla moglie Lorella e dal figlio Lorenzo che rappresenta ormai la quinta generazione di produttori di vino. La conduzione famigliare è essenziale in quanto permette un’estrema accuratezza in ogni step della produzione.

Grande cura viene riservata al lavoro nei vigneti. Il vino si fa in vigna, da viti antiche, che producono pochissimi grappoli. Le basse rese vengono ulteriormente ridotte mediante la vendemmia verde, indispensabile per selezionare i frutti, avere una maturazione uniforme ed una qualità impeccabile.

Fondamentale è una scrupolosa attenzione in cantina dove il rispetto per la tradizione non esclude l’apporto di tecniche moderne.


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Luigi riserva per i vigneti cure ed attenzioni maniacali.
E’ dalla materia prima, l’uva, che si ottiene l’estrema qualità dei vini.

Parte delle viti ancora oggi presenti furono piantate dal padre di Luigi, Lorenzo, negli anni ’40. Esse sono per Azelia un patrimonio unico. Sono le viti antiche, con le loro rese minori e le radici più in profondità, che producono grappoli straordinari. Gli acini risultano molto più piccoli, più concentrati e pienamente maturi.

Per ridurre ulteriormente le rese in vigna un minimo di due vendemmie verdi all’anno vengono svolte per ogni vigneto. La vendemmia verde implica un lungo e scrupoloso lavoro in piena estate. In circa 40 giorni vengono esaminati attentamente, uno ad uno, tutti i grappoli prodotti e quelli in eccesso vengono eliminati. Anche più del 30-35 % dei grappoli può essere tagliato e lasciato a terra. In questo modo i grappoli rimanenti hanno una maturazione ed una concentrazione altrimenti irraggiungibili.

Tutte le operazioni vengono effettuate manualmente. Quelle più importanti, come la potatura delle viti più vecchie, la sfogliatura e la vendemmia verde, vengono svolte personalmente da Luigi e dagli altri membri della famiglia. Solo l’occhio e la mano esperta possono portare al raggiungimento della più alta qualità dei grappoli possibile.

Nessuna vite viene rimpiazzata se non dopo la sua morte naturale. Solo quando strettamente necessario vengono utilizzati prodotti a base di rame e zolfo e nessun fertilizzante chimico viene aggiunto al terreno. Unicamente ogni 3-4 anni viene apportato letame naturale nei punti più magri delle colline. Le erbe spontanee vengono lasciate crescere naturalmente tra i filari.

La vendemmia avviene totalmente a mano, attraverso una rigorosa selezione grappolo per grappolo, in modo che qualsiasi acino non idoneo venga staccato e lasciato a terra. Questa cernita è indispensabile per garantire una materia prima impeccabile e permette a Luigi di vinificare esclusivamente gli acini migliori. Per il trasporto i grappoli vengono adagiati in piccole cassette per far sì che arrivino in cantina perfettamente integri.

I vigneti dell’azienda sono situati a Castiglione Falletto, Serralunga d’Alba e Montelupo Albese, per una superficie totale di circa 16 ettari.

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#Tramin tre nuove etichette...

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Coltiviamo le uve migliori con metodi moderni e tecnologie avanzate, le combiniamo tra loro con sensibilità creativa, sempre guidati dal cuore e dalla nostra grande passione per la qualità.
L’esito è una collezione di vini che sprigionano delicate sinfonie olfattive in una tavolozza di emozioni destinate a perdurare nella memoria dei vostri sensi.

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Tramin - Gewürztraminer Nussbaumer (2016)

Una primavera dalle temperature piuttosto variabili non ha interferito su gemmazione e fioritura, che si sono presentate secondo la media degli ultimi anni. I mesi di maggio e giugno sono stati piuttosto piovosi e il forte grado di umidità ha favorito la comparsa di agenti patogeni che ha richiesto nei vigneti molta attenzione, sensibilità e diligenza. Il problema si è risolto in via definitiva grazie anche all'alternarsi di giornate piuttosto secche. Dalla fine di agosto, le giornate sono state soleggiate e calde e da settembre, i giorni caldi si sono alternati a notti gradualmente sempre più fresche, accentuando le escursioni termiche. Uno splendido autunno ha rallentato il processo di maturazione delle uve ritardando il momento della vendemmia di circa una settimana rispetto alla media. La raccolta ha prodotto uve eccezionalmente sane, dalla maturazione fisiologica ottimale. I vini bianchi risultano equilibrati, succosi e freschi, ricchi di struttura, dai profumi complessi, di grande finezza. I rossi sono armoniosamente fruttati, dai tannini maturi, eccezionalmente potenti, di grande profondità e struttura.

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Tramin - Pinot Bianco Moriz (2017)

Le uve provengono da vigneti che si estendono su colline contigue alla montagna, a un’altitudine compresa tra i 450 e i 600 m s.l.m., su terreni calcarei di conformazione argillosa e ghiaiosa sottoposti a forti escursioni termiche. Il nome di questo vino deriva dal patrono di Sella, S. Maurizio.

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Tramin - Sauvignon Pepi (2017)

Sono situati in due distinte zone collinari, su versanti opposti della vallata che variano da 450 a 550 m slm. Questi vigneti beneficiano del calore del sole in tempi e modi molto differenti. Sul versante occidentale la luce del sole scalda fin dal primo mattino quando il sole sorge dall’altro versante, mentre sul versante orientale, il culmine della luce solare si mostra dal primo pomeriggio fino al tramonto. I vigneti si estendono su colline contigue alla montagna, su terreni calcarei di conformazione argillosa e ghiaiosa sottoposti a forti escursioni termiche.

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