Cascina Fontana, Località Perno - Monforte d'Alba

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"I miei antenati coltivarono queste terre prima di me e, grazie al loro lavoro, oggi sono in grado di produrre questi vini"

Cascina Fontana è un’azienda vitivinicola a conduzione familiare situata sulle colline delle Langhe del Barolo, nei pressi di Alba, in Piemonte. Questa è una zona di rara bellezza paesaggistica, ora diventata anche parte del patrimonio UNESCO, con colline contornate da vigneti e paesi dominati da imponenti castelli medioevali, da cui si possono ammirare splendidi panorami sulle vallate sottostanti.
E' qui, su queste terre vocate alla produzione del vino, che la famiglia Fontana coltiva i vigneti di proprietà e produce grandi vini da ormai sei generazioni.
Oggi Mario Fontana prosegue la tradizione coltivando i vitigni tipici delle Langhe: il dolcetto, il barbera e il nebbiolo. Produce vini classici, che sono la pura espressione della terra da cui provengono, le Langhe.

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L'azienda agricola Cascina Fontana si trova nel cuore della zona del Barolo, a Perno, piccola frazione del comune di Monforte d'Alba, a circa 15 chilometri dalla città di Alba. La famiglia Fontana vanta una tradizione per la coltivazione della vite e la produzione del vino, che si protrae ormai da ben sei generazioni.
Oggi Mario Fontana, avvalendosi di un gruppo di lavoro interno all’azienda, continua questa tradizione, supervisionando l'intero ciclo produttivo, dalla vigna alla produzione del vino, curando in modo attento e meticoloso il lavoro in cantina.
Mario e Luisa Fontana sono proprietari di 5 ettari di vigneti, vocati alla coltivazione dei vitigni classici delle Langhe: nebbiolo, dolcetto e barbera. Le vigne sono situate in alcune delle migliori zone di produzione nei comuni di Castiglione Falletto (vigna Valletti/cru Mariondino, vigna Villero/cru Villero e vigna del Pozzo), La Morra (vigna Gallinotto/cru Giachini) e Sinio (vigna del Castello).
Cascina Fontana è un'azienda agricola che produce in modo tradizionale, rispettando e seguendo la cultura, le tradizioni e la storia delle Langhe.

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Cantina Delsignore #Gattinara & #Spanna

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Negli anni che seguono alla seconda guerra mondiale, a Gattinara la famiglia Nervi possiede vigneti e si dedica alla produzione di vino. Elsa Nervi sposa Attilio Delsignore, anch’egli produttore di un vino che allora era chiamato Spanna. L’unione delle due proprietà dà luogo a cinque ettari di vigne rigogliose: Permolone, Lurghe Sottomonte, Molsino, Villino. Il vino da pasto che ne risulta è di ottima qualità, ma Attilio è lungimirante e, nonostante le tradizioni delle due famiglie, decide di puntare sul vino da invecchiamento. Nel 1960 imbottiglia a suo nome e nasce il suo Spanna “Nervi-Delsignore”. Successivamente si iscrive all’Albo dei Vigneti del Consorzio del Gattinara a tutela della Denominazione di Origine Controllata. Nel 1973 Attilio conquista, grazie al suo Gattinara DOC 1967, la medaglia d’Oro nel concorso “Vini Pregiati del Piemonte e della Valle D’Aosta” indetto da Stampa Sera. Dopo un decennio di fiorente attività, per problemi di salute si vede costretto ad abbandonare la produzione di vino. L’amore per la terra e la perseveranza della sua personalità gli faranno continuare a produrre l’uva nelle vigne che ancora oggi appartengono ai suoi discendenti. Oggi, la Cantina Delsignore continua questo entusiasmante cammino, con la dedizione e la tenacia che il suo fondatore le ha lasciato in eredità.

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Cantina Delsignore - Gattinara Riserva Borgofranco (2012) 32,00€
E’ vino di grande tradizione e prodotto dalla selezione delle migliori uve provenienti da diversi vigneti situati sulle colline di Gattinara. La loro posizione ideale, la composizione del terreno su cui sono situati nonché le metodologie e le cure nella vinificazione, contribuiscono alla produzione di questo vino armonico e bilanciato, con un distintivo e complesso bouquet. Il “Borgofranco” è dedicato alla città di Gattinara, simbolo di libertà ed autonomia sin dal 1242 quando ricevette la qualifica di Borgo Franco dalla Repubblica Vercellese. La sua indipendenza fu poi ripetutamente confermata, sia dai Visconti, sia dai Savoia sino a giungere all’unità d’Italia.

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Cantina Delsignore - Gattinara Il Putto (2014) 22,00€
Vino pregiato ed elegante, prodotto grazie ad una paziente attenzione all’invecchiamento e alla selezione dei grappoli. Nasce dalle uve Nebbiolo di alcuni dei migliori vigneti adagiati sulle dolci colline gattinaresi. Dai profumi complessi e speziati, il colore rubino granato soddisfa lo sguardo del bevitore attento e completa il sapore armonico di viola e frutta. “Il Putto vendemmiatore” riprende il tema principale della decorazione in cotto della facciata quattrocentesca del Duomo di Gattinara, simboleggiando il ruolo che riveste la coltivazione dell’uva in questa zona sin dall’epoca altomedievale.

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Cantina Delsignore - Spanna La Crotta (2015) 16,00€
Il nome Spanna indica un clone del vitigno Nebbiolo coltivato sulle colline di Gattinara. In passato il vino Spanna è stato tra i più conosciuti ed apprezzati tra i vini Piemontesi se non Italiani. Degustando il Coste della Sesia “Spanna” non si può non pensare al “cugino” più nobile Gattinara per il colore rosso granato, il profumo fine, di piccoli frutti e fiori, il sapore asciutto. Un invecchiamento inferiore ed un più breve affinamento in botti di rovere, lo fanno un vino sicuramente più semplice e facilmente bevibile, ma comunque di buon corpo.La sua etichetta è dedicata alle cantine di produttori di Gattinara (“Crotta” in dialetto gattinerase significa cantina) che da sempre contribuiscono alla storia e alla cultura della cittadina.

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Annata 2017 per i vini di #Pacherhof...

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Il vecchio maso dei Pacher ha più di 850 anni di storia e secondo una vecchia tradizione di famiglia, tramandata da generazioni, l‘uva viene pigiata e i vini di produzione propria vengono poi messi in cantina....

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Le doti dei pendii coltivati Vigneti dislocati nelle posizioni migliori, terreni ghiaiosi e ricchi di minerali e particolari microclimi costituiscono il potenziale naturale del Pacherhof. Le peculiarità di quest’area e il desiderio di Andreas Huber, figlio del proprietario, d’aspirare senza compromessi alla migliore qualità sono il segreto di questi vini bianchi raffinati e di carattere. La produzione nella cantina vini La famiglia Huber torchia l’uva nella sua cantina, dove i grappoli vengono delicatamente spremuti per poi essere custoditi con cura in grandi botti di legno e cisterne d’acciaio inossidabile, fino a diventare “nettare degli dei”. Prima d’essere vendute, queste nobili stille riposano, fino a dieci mesi, nelle botti di legno e per altri mesi in bottiglia.

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Ritorna #Majolini dalla #Franciacorta...

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La presenza della famiglia Maiolini ad Ome è attestata a partire dal XV secolo: l'etimologia del cognome la legherebbe curiosamente al vitigno autoctono Majolina, a sua volta collegato alla pietra calcarea di cui è composta la zona, detta medolo o calcare maiolica . Dal padre Valentino che verso la fine degli anni Sessanta inizia a coltivare il Ruc di Gnoc, un magnifico vigneto d’alta collina a Ome, i fratelli Maiolini ereditano la passione per la produzione del vino, e nel 1981 rifondano la Cantina di famiglia. La svolta decisiva avviene all’inizio degli anni Novanta con l’acquisizione della splendida area chiamata Campèi, in località Valle a Ome. Nel 1995 iniziano i lavori per la costruzione della nuova cantina, posta a dominio dell’intera vallata. L’architettura rispetta la tipologia delle vecchie cascine locali: costruita con il medolo, si inserisce armoniosamente nel suggestivo paesaggio, abbracciata da filari di Majolina. Dal 1981 la famiglia Maiolini si impegna a proteggere ed accrescere il valore del territorio, ottimizzando le procedure produttive dei Franciacorta Majolini nel rispetto rigoroso della tradizione vinicola. Chi produce un vino d’eccellenza, non può e non vuole pensare allo sviluppo in termini numerici, ma in termini qualitativi.

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L'Opificio del Pinot Nero, le bollicine di Buvoli.



Una sera dell’inverno 1997, mentre seduto di fronte al camino beveva – assaporandone ogni sorso – un vecchio Champagne blanc de noir acquistato in Francia durante uno dei suoi numerosi pellegrinaggi vinicoli, Marco decise che anche lui voleva onorare quell’uva meravigliosa che si chiama Pinot Nero, che anche lui voleva creare bollicine importanti e complesse, che non si fermassero alla bocca ma che arrivassero prima al cervello, e da lì, dirette al cuore.  È da allora che Marco decide di dedicare una parte della casa a cantina ed inizia a progettare i vini che troviamo oggi nelle cantine degli appassionati, siano essi ristoratori o privati.

L’OPIFICIO DEL PINOT NERO è l’azienda nata per commercializzare i vini pensati e sviluppati da Marco Buvoli a partire da quella sera, da quella bottiglia e da quel camino.

L’opificio creativo
Opificio è il luogo in cui l’artigiano riflette, crea e costruisce: è la sua officina, il suo laboratorio. L’opificio di Marco Buvoli è la sua piccola cantina, che lui chiama laboratorio creativo. È questo il luogo dove vengono pensati i suoi vini, dove Marco esprime al meglio la sua ricerca del “pinot nero perfetto”. Nel suo laboratorio, pieno di piccole botti, tini in rovere e vasche d’acciaio, Marco sperimenta varie techiche di vinificazione che verranno poi applicate alla produzione vera e propria, nelle cantine dei suoi amici d’avventura.




Un po’ di storia...

Marco si definisce un garagista, piccoli numeri e serie limitate. Pinot Nero vinificato in rosso e soprattutto Spumante Metodo Classico. Una sfida difficile: il Pinot Nero, oltre ad essere una delle varietà più impegnative da coltivare in vigna, è anche un'uva che non perdona l'inesperienza in cantina, pena la produzione di un prodotto mediocre e banale. Il punto di riferimento di Marco è chiaramente la Francia, ovvero Champagne e Borgogna. A casa, nella sua “stanza del vino”, ha esposto tutte le bottiglie che gli hanno fatto provare una grande emozione. “Mi servono per non perdere il senso della mia ricerca. Su ognuna ho scritto con chi l'ho bevuta, dove e quando, e spesso un commento. Lo so, sono quasi tutte bottiglie francesi, ma che volete farci? Il grande pinot nero lo fanno loro!

Marco vuole sperimentare tutte le possibili espressioni del vitigno di cui è innamorato, ma è consapevole che ogni sperimentazione in cantina deve partire da una materia prima perfetta. Non si stanca mai di ripetere che solo con un’uva buona e sana possiamo ambire a produrre un vino buono e sano. È quindi nei vigneti che vengono concentrati inizialmente gli sforzi: scelta dei siti con le migliori caratteristiche micro-climatiche e geologiche, migliori cloni francesi, potature severissime per ottenere rese molto basse, vendemmia manuale in cassette solo quando l’uva ha raggiunto la perfetta maturazione aromatica e polifenolica. E – innanzitutto – imponendo anche ai propri conferenti un’agricoltura rispettosa della terra e dell’ambiente. È un perfezionista, consapevole della propria ossessione per la qualità.

Dal 2009 vengono commercializzati dall’Opificio del Pinot Nero spumanti
rigorosamente metodo classico, sia bianchi che rosé. Marco ama le bollicine raffinate ed eleganti, e sin dall’inizio sceglie di far riposare le bottiglie sui lieviti per molti anni, lasciando che sia il tempo a sviluppare i complessi profumi terziari e un perlage molto fine (“Spumanti giovani e buoni ce n'è tanti: perché farne un altro? Io sono un fondista, mi piace la gara lunga, la prova del tempo...&rdquoWinking.

Negli anni Marco ha sperimentato molto, e oggi possiamo trovare in commercio alcune bottiglie nate da piccolissime produzioni, spesso poche centinaia, che ci comunicano l’estro creativo di un artigiano e artista del Pinot Nero.



Il futuro, ovvero: l’opificio del vino potenziale
Ancora bollicine, ancora Pinot Nero. Saranno messe in commercio alcune delle piccole partite accantonate negli anni: poche bottiglie e molte emozioni. Pas Dosé CINQUE, Extra Brut SUPER-SEI, Rosé SETTE, Extra Brut 10 e mezzo. E nei prossimi anni cominceranno ad uscire i CRU del rosso: vini prodotti con uve Pinot Nero provenienti da siti diversi, vinificate separatamente e pertanto con caratteristiche organolettiche molto diverse. Sarà bello metterli a confronto e parlare di Terroir!

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