Da Agliano Terme, ritornano i vini di Villa Terlina...
Villa Terlina si estende, con i suoi 7 ettari a corpo unico, nella zona collinare sud-est di Agliano Terme, nel cuore del Piemonte, regione famosa per i suoi grandi vini.
Il sollevamento geologico del Miocene ha creato un terroir molto particolare, che si riflette sulle caratteristiche dei vini. I suoli marnoso-calcarei in superficie riposano su uno strato di roccia gessosa cristallina. Questa struttura del terreno genera un regolazione idrica ottimale e nello stesso tempo è alla base dell’originalità dei vini di Villa Terlina: strutturati, minerali, eleganti, con un’ampia gamma aromatica e gustativa.
I vitigni coltivati sono strettamente autoctoni: Barbera, Nebbiolo e Uvalino. I vigneti hanno una densità d’impianto elevata e un’età media superiore ai trent’anni. La gestione è sempre ragionata ed eminentemente ecologica: vengono applicati metodi tradizionali e biodinamici secondo le esigenze delle singole parcelle.
Come per la cura del vigneto si ricerca l’espressione del terroir e si adattano vinificazione e affinamento al carattere della vendemmia.
Gli interventi umani sono ridotti al minimo, i vini non sono chiarificati né filtrati.
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Le caratteristiche principali del Gradale sono la sua struttura ampia e morbida e la tipica dolcezza di frutta rossa integrata da note speziate. Un vino che si apre con una certa facilità, potendo essere bevuto giovane, ma che evolve con il tempo aumentando di complessità.
Vitigno: Barbera 100%
Vigneti: Anno di impianto: 1975
Densità: 4.800 piante/ha
Suolo: marne calcareo-argillose
Produzione massima: 60 q.li/ha
Vinificazione: macerazione lunga, mediamente 21 giorni
Affinamento: variabile da 12 a 16 mesi in barriques, 6 mesi in bottiglia
Gradazione alcolica: max. 14.5% vol.
Produzione: 18.000 bottiglie
Invecchiamento: secondo la nostra esperienza 10 anni
Temperatura di degustazione: min. 18° C max. 20°C
Bicchiere consigliato: tipo Hermitage
Accostamenti: piatti tipici della cucina Piemontese, carni rosse, formaggi. I nostri clienti ci segnalano che il Gradale è adatto ad accompagnare anche la cucina internazionale, compresa quella orientale ricca di spezie
Barbera d'Asti "Gradale" 2015 14,5% vol. - 14.00 €
Il Monsicuro è un vino che rispecchia un particolare terroir. Proviene da vecchie vigne di selezione massale innestate su Rupestris e in parte franche di piede. Il suolo marnoso–gessoso conferisce una nota minerale caratteristica e costante nelle annate. Un vino talora giudicato atipico nella sua originalità e complessità, che richiede un paziente invecchiamento in bottiglia per giungere alla perfetta fusione delle sue componenti aromatiche e strutturali.
Vitigno: Barbera 100%
Vigneti: Anno di impianto: 1930-1955
Densità: 10.000-8.000 piante/ha
Suolo: marne calcaree su marne argillose intercalate da gesso cristallino
Produzione massima: 30 q.li/ha
Vinificazione: macerazione lunga, mediamente 21 giorni
Affinamento: variabile da 12 a 24 mesi in barriques, 12 mesi in bottiglia
Gradazione alcolica: max. 14.5% vol.
Produzione: 6.000 bottiglie
Invecchiamento: oltre 15 anni
Temperatura di degustazione: min. 18° C max. 20°C
Bicchiere consigliato: tipo Bourgogne
Accostamenti: carni rosse, selvaggina, formaggi stagionati
Barbera d'Asti Monsicuro 2013 14,5% vol. - 23.00 €
Nuove Annate per i Vini di Cà dei Conti dalla Valpolicella...
Una lunga storia d’amore.
A Tregnago, in Val d’Illasi, nel territorio DOC Valpolicella, la famiglia Rancan vive e lavora la terra da centinaia d’anni. I primi documenti datano la proprietà di appezzamenti ai piedi del Monte Precastio già dal 1700; la tenuta Cà dei Conti. Angelo e Vittorio Rancan, dagli anni 40 fino al 2007, conferivano le proprie uve alla cantina sociale, ma negli ultini anni Vittorio cominciò a vinificare in proprio le sue uve.
Quando si ritirò, i due figli più giovani, Renzo e Loredana, vollero continuare a coltivare i loro terreni. Nasce nel 2007 l’Azienda Agricola Cà dei Conti. Nel 2009, grazie ad un incontro nato per “simpatia”, entra in cantina l’enologo Fabio Melotto, e con l’aiuto di Eugenio, già coltivatore di grande esperienza, comincia l’appassionate fase dell’inizio.
Comincia il lavoro in vigna, la sistemazione delle piante più vecchie, alcune anche di 50/60 anni, poi l’impianto di nuove viti, con sesti d’impianto più fitti, per ottenere poco frutto di grande qualità. Si riprende l’impianto di vecchie varietà, poco produttive ma di valore, come la Croatina e l’Oseleta e un attento e parsimonioso uso dei trattamenti, nel massimo rispetto del territorio. Le prime produzioni, 2009 e 2010, hanno confermato che questa è la strada giusta, in salita e un po’ difficile, come le colline di Tregnago, ma di grande bellezza.
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Ritornano i #Franciacorta di Barone Pizzini...
Architettura nel rispetto dell’ambiente al servizio del vino di qualità
La cantina rappresenta la volontà di ridurre l’impatto ambientale e massimizzare il risparmio energetico. Le scelte architettoniche sono funzionali a garantire un ambiente ideale per produrre vini nel rispetto dell’ambiente. Per questo la struttura, interrata per due terzi e su una superficie di circa 5.600 mq, adotta strategie e soluzioni bioclimatiche. Pannelli fotovoltaici, sistema naturale di raffrescamento, utilizzo di pietra, legno e fitodepurazione delle acque sono solo alcuni degli accorgimenti utilizzati.
“Una cantina è come un albero. Ne vediamo solo una parte, il resto è interno alla terra, radicato, d ove troviamo le ragioni del suo essere edificio, architettura. Da questa sua postura nascosta derivano la sua energia, la sua freschezza e la sua vivacità, catturate alla terra e donate al vino.”
Claudio Gasparotti, architetto autore del progetto della cantina e socio fondatore.
I Vigneti
Le 25 vigne, dislocate in diverse zone della Franciacorta, si estendono su una superficie totale di 47 ettari. L’altitudine è di 200/350 m s.l.m. e l’età media degli impianti è attorno ai quindici anni. Ogni vigneto possiede proprie caratteristiche per esposizione, altitudine, composizione del terreno che lo rendono diverso da tutti gli altri. Il suolo è di origine complessa, in parte morenico ma arricchito da deposizioni fluvioglaciali.
“Ulteriore potenzialità del substrato verso la produzione di vini di pregio è conferita dalla coltivazione bio che migliora la vitalità degli strati esplorati dalle radici estendendo nel tempo, in profondità, una fertilità equilibrata ed attiva.”
Pierluigi Donna, agronomo di Barone Pizzini e socio collaboratore.
#Falkenstein dalla Val Venosta...
L'Azienda Agricola Falkenstein si trova sulle pendici del Monte sole nel paese di Naturno, sopra l’omonimo castello. Nasce come azienda frutticola, ma nel 1989 Franz e Bernadette Pratzner decidono di abbandonare la coltivazione delle mele per dedicarsi esclusivamente alla viticoltura. |
Riesling 2011 - 13%vol. - 28€
Riesling 2011 - 13,5%vol. - 23€
Riesling Alte Rebe 2015 - 14,5%vol. - 32€
Sauvignon 2011 - 13%vol. - 26€
Sauvignon 2012 - 13,5%vol. - 22€
Blauburgunder 2015 - 13%vol. - 24€
Nuove annate per il #Cesanese del Piglio di Armando #Terenzi
La nostra azienda sorge in LA FORMA nel Comune di Serrone (Frosinone). E' stata fondata alla fine degli anni 50 dall'attuale titolare, il Sig. Giovanni che oggi la dirige insieme ai suoi tre figli.
E’ il Sig. Giovanni e la moglie Santa che si occupano personalmente dei vigneti i quali contano in tutto una sup. di circa 10 ettari, mandando avanti da soli il tutto con macchinari all’avanguardia e grossi sacrifici. Mentre i tre figli si occupano della produzione, delle vendite e della amministrazione fiscale. Come vedete una tipica e tradizionale azienda a conduzione familiare.
Anche la cantina si avvale di macchinari all’avanguardia e di nuove tecnologie conservando rigorosamente le tecniche di produzione e gelosamente il segreto di questo vino austero e cosi prezioso.
All’inizio degli anni novanta, anni di forte crisi per il mondo agricolo soprattutto vitivinicolo la testardaggine del Sig. Giovanni gli fà accettare una sfida; rilanciare il prodotto di punta della nostra terra il vino rosso Cesanese del Piglio Doc. All’inizio Incomincia a recuperare i vecchi vigneti della famiglia appartenuti al nonno e poi a selezionare il vitigno Cesanese d’affile per poterlo reimpiantare nei nuovi vigneti appunto, e avvalendosi della collaborazione di un amico agronomo e dell’attuale enologo, trascina tutta la sua famiglia in questa “sfida”e parla di far conoscere “il nostro vino in tutto il mondo se necessario”.
Ma la sua testardaggine non si ferma qui poiché all’inizio del 2005 insieme agli altri maggiori produttori del Cesanese del Piglio prendono una decisione importante, far diventare il Cesanese del Piglio il primo vino della Regione Lazio D.O.C.G., e la cosa grazie ad uno sforzo comune tra enti e produttori avviene nel maggio del 2008.
Cesanese del Piglio “Velobra” 13,5%vol. (2016) - 9.00€
Cesanese del Piglio Superiore “Colle Forma” 14,5%vol. (2015) - 13.00€
Cesanese del Piglio Superiore Riserva “Vajoscuro” 14,5%vol. (2015) - 15.00€